BENE LA RIFORMA DELLE BCC PROPOSTA DAL PRESIDENTE AZZI

Le BCC conoscono il territorio perchè il loro radicamento è nella loro natura, dove il modello dell’Impresa Sociale, certamente non in antitesi con l’Impresa Mercato, ha finalità e motivazioni del tutto diverse

La possibilità che il Governo ha riservato al Credito Cooperativo, su specifica richiesta del Presidente di Federcasse, di poter proporre una autoriforma, è di per sé il riconoscimento della specificità delle BCC all’interno del sistema creditizio.

In buona sostanza, anche con un rinnovato modello societario, il principio dell’autonomia patrimoniale verrà mantenuto e, quel che più conta, è che la storica vicinanza ed il concreto supporto che le Casse Rurali (mi si conceda l’affetto nostalgico) garantiscono da sempre al credito delle micro imprese e ai loro territori, continuerà ad essere assicurato.

Migliaia di imprese in questi anni non avrebbero avuto futuro se la loro non bancabilità non fosse stata supportata dalle BCC, spesso abbinata al sistema dei Confidi, tra i quali mi piace ricordare il ns. dell’Associazione Artigiani: ArtfiLombardia il primo Intermediario Finanziario Vigilato da Bankitalia in Lombardia.

Le BCC conoscono il territorio perchè il loro radicamento è nella loro natura, dove il modello dell’Impresa Sociale, certamente non in antitesi con l’Impresa Mercato, ha finalità e motivazioni del tutto diverse.

Una conoscenza e radicamento che trova espressione nella sua governance composta da amministratori Artigiani, Commercianti e Agricoltori che vivono da generazioni il principio dei valori personali prima ancora che le garanzie personali.

Gli effetti delle integrazioni e accorpamenti nel mondo del credito “suggerite” da Bankitalia e Governo li vedremo non prima dei prossimi 5 anni, resta il fatto che la riforma proposta dal Presidente Azzi vuol affermare che non è più possibile affrontare nuovi e più complessi problemi con vecchie e superate ricette.

Aggregare quindi non solo per sopravvivere, ma per continuare a rafforzare una missione.

Enrico Mattinzoli (01.05.2015)

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