L’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI CHIEDE MAGGIORE EQUITA’

Le imprese paghino per il rifiuto effettivamente prodotto perchè quelle che non producono rifiuti assimilabili rischiano di pagare due volte!

La Tares, ovvero il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, prevede la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento nonché ai costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni.

La proposta avanzata dall’Associazione Artigiani alla Commissione Finanze della Camera e illustrata a livello locale all’Associazione Comuni Bresciani è di tassare le imprese in funzione del rifiuto effettivamente prodotto, ridefinendo e possibilmente unificando le modalità di applicazione dei coefficienti di riduzione.

Non viene quindi contestata la legittimità di far contribuire alla spesa i produttori di rifiuto secondo il principio di chi inquina paga, ma deve essere rispettato, nel calcolare il tributo a carico delle Imprese, il costo reale sostenuto dal Comune, laddove l’impresa dimostri di smaltire in proprio.

Il rischio quindi è che le imprese provvedano, come previsto dalla normativa, a smaltire in proprio i rifiuti e al tempo stesso pagare un tributo a tutti gli effetti non dovuto.

In buona sostanza le imprese che non producono rifiuti assimilabili rischiano di pagare due volte!

Curioso infine che all’interno della Tares trovi spazio alla voce servizi indivisibili, anche il costo dell’illuminazione pubblica, la manutenzione del verde, la polizia locale e altro ancora, come se le imposte sul reddito e una miriade di altri balzelli che già gravano pesantemente sui cittadini, servissero a coprire solo le grandi operazioni di “salvataggio” come Alitalia.

Enrico Mattinzoli (15.10.2013)

 

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