LE RISPOSTE DELL’EUROPA PROPORZIONALI ALL’AUTOREVOLEZZA, IMPEGNO E PREPARAZIONE DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI

Ad un mese dal rinnovo del Parlamento Europeo, aumentano diffidenza e critiche verso Bruxelles e in particolare sull’attività non proprio positiva dei nostri rappresentanti.

Tante sono le direttive e le norme che hanno occupato l’attività dei parlamentari europei: dal diametro delle ciliegie, alla curvatura delle zucchine, al diametro e spessore della pizza napoletana, solo per citarne alcune.

Forse ci saremmo aspettati, ad esempio, un maggior impegno nel contrastare il divieto imposto dalla Commissione UE ai produttori veneti nell’uso della denominazione del vitigno Tocai a vantaggio della produzione ungherese dell’area geografica Tokaj.

Lo spirito dell’Unione dovrebbe essere comunità di interessi, ma sempre più spesso quelli italiani vengono penalizzati, in buona parte per mancanza di autorevolezza, adeguata preparazione e scarso impegno, oltre che da incomprensibili divisioni politiche di buona parte dei nostri parlamentari.

E’ necessario quindi che coloro che sceglieremo a rappresentarci sappiano essere veri interpreti degli interessi dell’Italia non tralasciando pizza, zucchine e ciliegie, ma sapendo valutare le priorità quali, ad esempio, un impegno più determinato nel contrastare la contraffazione, per lo più di prodotti italiani, che eviterebbero danni diretti e indiretti per 50 MLD di Euro ogni anno alle nostre aziende e all’occupazione.

Le imprese e i lavoratori italiani quindi, chiedono ai loro rappresentanti, a prescindere dalla loro provenienza politica, un impegno unitario nel Parlamento di Bruxelles ( magari approfittando del semestre di presidenza italiana) nell’affrontare, attraverso norme e sanzioni più adeguate, la difesa del prodotto italiano.

Enrico Mattinzoli (26.04.2014)

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