L’ECONOMIA ITALIANA VERSO UNA TIMIDA RIPRESA

I dati della produzione industriale, il portafoglio ordini delle imprese, l’aumento dell’export nonché della richiesta di mutui per l’acquisto di immobili e del credito alle imprese giustificano un cauto ottimismo.

Ma se da una parte le imprese in questi lunghi e interminabili anni di crisi, hanno investito in nuovi impianti, aperto nuove strade verso i mercati esteri, innovato processi e prodotti, dall’altra, l’alto tasso di litigiosità e lentezza della politica nostrana rischiano di vanificare gli effetti di una seppur timida ripresa.

Senza adeguate riforme e tempestivi provvedimenti non basteranno gli sforzi e i sacrifici chiesti ad imprese e lavoratori.

E’ necessario quindi garantire certezza nei tempi della Giustizia Civile adeguando gli organici dei Tribunali più che le ferie di chi deve giudicare.

Serve più che una riforma, una coraggiosa rivoluzione fiscale che incentivi maggiormente gli investimenti e riduca le aliquote dei redditi più bassi.

Andrebbe poi definitivamente onorato il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese creditrici, che nel caso qualcuno non lo sapesse e nonostante gli annunci non è ancora stato risolto.

In fine sul tema di “dove trovare le risorse”, basterebbe per cominciare, dal piano Cottarelli chiudendo quelle 1.424 società degli Enti Locali con rendimento negativo rispetto al capitale investito e magari riducendo il numero e i compensi dei consiglieri delle restanti 3.840 società.

Enrico Mattinzoli (07.02.2015)

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