ACQUA, L’OVEST CORRE AI RIPARI novembre2006

Siglato accordo tra Cogeme, Provincia e 12 Comuni della zona
Il progetto di riqualificazione idraulico ambientale della Franciacorta, che dovrebbe risolvere il problema di esondazioni e allagamenti, ha compiuto un deciso passo in avanti con la firma dell’accordo per il protocollo d’intesa per finanziare lo studio di fattibilità.

L’investimento, 150.000 euro, è importante non tanto per la cifra economica ma per la partecipazione di 12 Comuni, Provincia e della facoltà di Ingegneria di Brescia ad un progetto primo non solo nella provincia ma probabilmente in tutta l’Italia, per la gestione del reticolo superficiale, difesa principale da alluvioni e frane e dall’inquinamento.

La firma del protocollo conclude un percorso avviato da Cogeme nel 2005, dopo gli esiti disastrosi del maltempo, che portò alla presentazione dell’ipotesi nel convegno del 2 settembre al Castello di Bornato, Fabrizio Scuri, presidente Cogeme, Gianluca Delbarba, amministratore delegato e Enrico Mattinzoli, assessore provinciale all’Ambiente, hanno sottolineato non solo l’assoluta novità del progetto, che avrà la supervisione scientifica, per idraulica, pianificazione e geologia, della facoltà di Ingegneria, ma la sua importanza come modello di gestione dell’acqua.

Il protocollo, che fissa per ogni Comune l’entità dell’investimento per lo studio di fattibilità, è stato firmato a Rovato dai Comuni di Adro, Cazzago, Coccaglio, Corte Franca, Erbusco, Ospitaletto, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rovato, oltre che dalla Provincia e da Cogeme. Le amministrazioni di Castegnato e Cologne, assenti per impegni istituzionali, lo firmeranno a giorni, Cogeme investirà 65mila euro, la Provincia 15mila, il rimanente sarà coperto dalle amministrazioni con parametri di calcolo che hanno considerato superficie e abitanti. Si va dai 2.900 euro di Paderno ai 13mila di Rovato, con 10mila euro per Cazzago, 7.500 per Ospitaletto, 7.200 di Erbusco.

L’ingegner Mauro Olivieri, autore del primo studio, che ha convinto le amministrazioni locali ad accordarsi, ne ha raccontato la genesi, scaturita dalla gestione di Cogeme delle fognature di otto dei dodici Comuni e i successivi sviluppi, fino al convegno di Cazzago, che ha convinto tutti della validità della proposta, che aveva dimostrato che la mancanza di un adeguato reticolo idrico tra il lago e l’alta pianura era l’origine di allagamenti e frane con pesanti ripercussioni sull’economia locale.

Il protocollo sottolinea la “necessità di giungere ad una soluzione condivisa, in chiave comprensoriale, finalizzata a ricreare un reticolo idrografico e a individuare opere di laminazione per lo smaltimento delle acque meteoriche ai recapiti già presenti sul territorio”.

Si affida a Cogeme l’incarico di “coordinare le attività di progettazione necessarie”. Tutti i firmatari si impegnano a fornire tutta la documentazione utile alla progettazione e entro due mesi, quella relativa all’individuazione del reticolo idrico minore ed eventuali studi, rilievi e progetti di settore.

Particolarmente soddisfatti dall’accordo Giuseppe Foresti, sindaco di Cazzago, che all’accordo ha lavorato fin dal primo giorno, i sindaci di Paderno e di Passirano, che in questi anni hanno subito seri danni per esondazioni e allagamenti che partivano spesso dalla rete fognaria. La speranza è che lo studio si concluda in tempi brevi. L’università consegnerà la prima parte fra quattro mesi e quella finale entro otto, per avviare i progetti, il cui finanziamento potrà contare su parte delle risorse dell’AATO che, per la gestione dell’acqua, assommano a 750 milioni di euro in 25 anni.

(BS OGGI – Giancarlo Chiari)

MATTINZOLI: «UNITI PER L’AMBIENTE»

«L’iniziativa rappresenta l’occasione per coinvolgere anche altri enti – commenta l’assessore provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli-. Penso in particolare al Consorzio di bonifica Sinistra Oglio e alla Regione Lombardia, affinché assicurino interventi e programmi di gestione della risorsa idrica per tutelare e valorizzare l’ambiente della Franciacorta».

Le acque piovane rappresentano sempre più un problema nella nostra provincia. Da qui l’esigenza di progettare interventi finalizzati a ricreare un adeguato reticolo idrografico e a individuare opere di laminazione per lo smaltimento delle acque meteoriche che concorrano a superare le situazioni di emergenza e permettano di avviare la progressiva rinaturazione del territorio.

«Obiettivi perseguiti dalla Provincia anche nel suo ruolo di ente coordinatore dell’Aato – osserva Mattinzoli – attraverso la promozione di accordi di programma per la realizzazione di sistemi di collettamento e depurazione che rendano più efficace il trattamento delle acque reflue. Obbiettivi individuati ed esplicitati nel Programma di tutela ed usi delle acque della Regione. Va ricordato che nell’area della Franciacorta si è recentemente formalizzato l’accordo di programma per la realizzazione dell’impianto consortile di Rovato, dove confluiranno gli scarichi delle acque di otto Comuni limitrofi per il quale l’Aato ha destinato un finanziamento di 8,5 milioni di euro».

(BSOGGI – p.gor.)

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