AN CONTRO L’ABUSIVISMO maggio 2004

Manifestazione in difesa del commercio legale
Mattinzoli: «L’invasione sul mercato di falsi e contraffazioni non è più accettabile». In occasione del I° Maggio, Alleanza Nazionale è scesa in piazza per manifestare contro il commercio abusivo che, in particolare nel centro storico di Desenzano (ma non solo) è fenomeno evidente.

La protesta si è tenuta nelle principali vie del centro storico, Piazza Malvezzi, Piazza Matteotti, Via Roma, alla presenza di tutto l’organigramma provinciale. Con i manifesti stesi sui posti normalmente occupati dai “vù cumprà” e riportanti il motto: “Anche oggi i lavoratori dipendenti e autonomi pagano le tasse. Gli abusivi NO!”, si è impedito loro di esporre i prodotti. Già nei mesi scorsi i commercianti desenzanesi avevano indetto un’assemblea pubblica per denunciare il fenomeno, ma, stando ad AN, nulla è accaduto tanto che “nel fine settimana si contano 100-150 espositori”.

A poco servono le Forze dell’Ordine che ogni tanto intervengono con blitz mirati, dopo poco tempo il tutto torna come prima. Secondo Alleanza Nazionale il fenomeno della contraffazione e dell’abusivismo ha raggiunto livelli ormai inaccettabili.

«L’invasione sul mercato di falsi e contraffazioni non è più accettabile – denuncia l’assessore Mattinzoli -. I fabbricanti di falsi approfittano degli investimenti compiuti dall’industria legittima nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti e nella pubblicità. Non pagano imposte e contributi sociali, danneggiando quindi le finanze dello Stato. Queste attività comportano inoltre gravi rischi per la salute dell’uomo. Basta pensare al danno alla salute provocato dall’uso di coloranti “vietati” nella produzione di tessuti e pelletterie contraffatti, oltre alle pericolose ripercussioni della contraffazione di pezzi di ricambio per automobili. Inoltre i danni per il nostro sistema economico sono enormi; si parla di danni finanziari derivanti dal recupero ritardato degli investimenti effettuati su volumi previsti e non realizzati per colpa della contraffazione, che possono significare l’impossibilità per un’impresa di effettuare nuovi investimenti di ricerca; della perdita di quote di mercato a beneficio di concorrenti e contraffattori; della perdita di prestigio e di immagine, danno difficilmente valutabile ma di grande rilevanza, soprattutto nei settori in cui è maggiore il valore aggiunto legato al marchio.

Non mancano i danni indiretti, continua Mattinzoli – come gli investimenti in comunicazione sostenuti con lo specifico intento di difendersi dai falsi, l’onere di deposito dei marchi, disegni e modelli in paesi di scarso interesse commerciale solo al fine di prevenire il deposito del proprio marchio da parte di un terzo; le spese di sorveglianza dei mercati per l’individuazione dei contraffattori e per l’adozione di soluzioni tecnologiche di sicurezza per la salvaguardia dei propri prodotti; le spese legali di difesa; lo sfruttamento di soggetti deboli, assoldati attraverso il racket del lavoro nero, con evasioni contributive e senza coperture assicurative. Notevoli sono, come ovvio, anche i danni alle finanze dello Stato conseguenti all’evasione dell’IVA e delle imposte sui redditi, nonché alla Siae per la mancata riscossione dei diritti d’autore, l’alterazione del funzionamento del mercato, a causa di una concorrenza sleale basata sui minori costi di produzione; il reinvestimento degli ingenti profitti ricavati in attività delittuose altrettanto proficue (armi, droga, speculazioni edilizie) da parte delle organizzazioni malavitose».

(Area Blu)

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