ASSOARTIGIANI, 60 ANNI D’IMPEGNO settembre 2005

Mattinzoli: «Servizi ed iniziative per contribuire alla crescita delle aziende»
«Sessant’anni. Un traguardo, ma soprattutto una grande responsabilità». Esordisce così il presidente Enrico Mattinzoli nel commentare il 60° anniversario dell’Associazione di via Cefalonia. «Un’Associazione orgogliosa della sua sostanziale libertà di opinione e d’azione.

Un’Associazione che, anche negli ultimi anni, ha conosciuto uno sviluppo ragguardevole e si vanta di esprimere solo ed esclusivamente la voce, la volontà, le aspettative del mondo artigiano, con equilibrio e costante dialogo nei confronti di tutte le istituzioni e delle forze sociali».

Il traguardo che l’organizzazione si appresta a celebrare è «soprattutto una responsabilità nei confronti di chi con intelligenza, lungimiranza e coraggio – sottolinea il presidente – ha fortemente voluto la nascita dell’’Associazione Artigiani. Penso a Cesare Pancari che nel ’45, nel momento della ricostruzione, insieme ad un gruppo di artigiani gettò le basi di quella che sarebbe stata la prima e più importante organizzazione degli artigiani a Brescia e tra le più significative ed autorevoli del Paese. Penso – aggiunge – a Lino Angelo Poisa, che sviluppò questa idea e iniziativa, e la fece crescere negli anni in cui non essere schierati e autonomi dalla politica significava combattere a mani nude nelle sedi istituzionali con la sola forza che da sempre ci ha contraddistinto: le ragioni e gli interessi del mondo artigiano».

Oggi, a distanza di sessant’anni dal giorno della fondazione – la ricorrenza verrà celebrata sabato 24 alle 19,30 al PalaBrescia -, il presidente dell’Associazione Artigiani ricorda che «il nostro compito è attualizzare i servizi, oltre che sviluppare le principali capacità d’indirizzo in funzione del futuro delle professioni e delle imprese artigiane nei prossimi anni. Ovviamente – aggiunge Enrico Mattinzoli – lo spirito che ha animato i nostri padri fondatori, la vocazione a rispondere con azioni concrete alle esigenze normative, nonché ai vuoti legislativi, significa soprattutto capacità di dialogo con le imprese e conoscenza concreta delle loro problematiche. Ed è con questo unico e solo obiettivo che decine di colleghi dell’Associazione Artigiani di Brescia lavorano con dedizione e spirito di servizio nelle istituzioni a livello nazionale, regionale e provinciale, portando attraverso la loro presenza proposte e soluzioni con la serietà e la determinazione che da sempre caratterizzano le donne e gli uomini dell’Associazione».

E alle centinaia di persone «che in questi sessant’anni hanno dato tanto all’Associazione Artigiani senza mai chiedere nulla in cambio», il presidente rivolge il suo ringraziamento «per avere contribuito a far crescere e affermarsi l’artigianato bresciano».

LA STORIA: Nel’’45 i primi passi con Cesare Pancari negli anni ’70 lo sviluppo con Lino Poisa

L’Associazione Artigiani, costituita il 16 giugno 1945, celebra nella serata di sabato 24 settembre, al PalaBrescia, i suoi sessant’anni di attività, con una festa alla quale parteciperanno centinaia di associati.

La storia dell’Associazione, anche se datata all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, affonda le sue radici nell’Ottocento, essendo l’Associazione Artigiani stretta parente, come l’Associazione industriale bresciana, del Circolo commerciale e industriale bresciano fondato nel 1897.

Nel periodo fascista, incardinato nel sistema corporativo del regime, il Circolo diventò l’«Unione industriale fascista della provincia di Brescia», costituita il 18 gennaio del 1926, con sede in piazza Labus e poi in via 23 marzo (ora via della Posta). Ed è proprio in via della Posta che l’Associazione Artigiani, presieduta dall’incisore Cesare Pancari, dopo il periodo fascista inizia la sua attività.

La nascita dell’Associazione coincide pertanto con la ripresa dell’associazionismo libero, dopo che imprese, arti e mestieri erano stati per anni rappresentati e incardinati nelle organizzazioni del sistema corporativo fascista.

«In questa tanto attesa ed auspicata alba di resurrezione e di libertà democratica – si legge nell’editoriale del primo numero de “l’Artigiano ” – …il Consiglio esecutivo nominato dalla risorgente attività artigianale per volontà spontanea di vecchi e provati artigiani, porge il suo augurale affettuoso saluto alla numerosa famiglia artigiana”, assicurandola, come si legge in altro articolo nello stesso numero del giornale, che l’Associazione non farà politica, ma “solo vita artigiana. Impareremo a meglio conoscerci e aiutarci, anche se di opposte tendenze, ligi all’apoliticità, più che indispensabile per la libertà e unità sindacale della nostra associazione».

Un criterio, questo, che sarà costantemente seguito negli anni e che costituisce anche oggi una delle linee guida dell’operare associativo.

L’atto costitutivo dell’Associazione, sottoscritto il 16 giugno del 1945 nello studio del notaio Arminio Belpietro, vede seduti allo stesso tavolo l’incisore Cesare Pancari, che subito dopo verrà nominato presidente, il pittore imbiancatore Luigi Bellini, il sarto Luigi De Santis, il costruttore di bambole Ernesto Delpani, il grafico Lorenzo Salodini, l’arredatore Paolo Baldo, il nichelatore Stefano Zanolli, il parrucchiere Guido Allegrini, l’idraulico Giulio Manenti, il falegname Marco Zanoletti, il pittore Battista Bellometti e il dottor Italo Ramorino. Direttore della neonata Associazione viene nominato Palmo Garaboldi.
Dopo le dimissioni di Cesare Pancari, dopo l’assemblea del 1946, il Consiglio direttivo affida la reggenza dell’Associazione a Gino Bellini, al quale succede Guido Chizzolini.

Nel luglio 1949 viene eletto presidente il commendator Rubens Castellani. Dal 1951 inizia la presidenza del cavalier Marco Zanoletti, che guida l’Associazione fino alla sua morte, avvenuta il 22 agosto 1969. Suo successore è il cavalier Paolo Baldo, sotto la cui guida, il 12 luglio 1970, l’Associazione entra nei nuovi uffici di via Vittorio Emanuele e si dà un nuovo statuto.

Nel 1980 il compito di presiedere l’Associazione passa nelle mani dell’ingegner Mario Albini e, infine, nel 1992 in quelle di Enrico Mattinzoli, attuale presidente.

Durante i molti anni di vita dell’Associazione si sono susseguiti vari direttori. Hanno lavorato a lungo per le attività associative, in questi anni, il dottor Enrico Austoni, il ragionier Giulio Conti, il dottor Lino Poisa, artefice del rilancio degli anni Settanta e il dottor Edoardo Gavazzi. Ora la direzione è affidata a Paolo Gerardini (Affari generali) e Pilade Martinetti, direttore dell’Assoartigiani, società per la gestione dei servizi tecnici dell’Associazione, operativa dall’inizio del 1994.

La sede dell’Associazione Artigiani, rimasta in via della Posta fino al giugno 1970, successivamente è stata trasferita al numero 1 di Corso Vittorio Emanuele II e poi, dall’’11 maggio 1980 in via Malta n. 18. Oggi l’organizzazione trova sede nell’edificio in proprietà in via Cefalonia, al civico 66.

(BSOGGI)

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