BASILEA 3 NON FERMI LO SVILUPPO ottobre 2010

Obiettivo: innalzare quantità e qualità del patrimonio di vigilanza, oltre che contenere il rischio liquidità

Per il Presidente dell’Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli, è fuori dubbio che sia necessario garantire e rafforzare la stabilità del sistema bancario e che tale azione non possa essere frutto di provvedimenti di singoli Stati, ma necessiti di una corale adesione ad un progetto planetario.

Sarà, comunque, determinante l’azione politica del nostro Governo, in sede di G20, nel sottolineare, ma soprattutto far “pesare”, che le Banche italiane godono di pilastri portanti certamente più solidi della gran parte delle banche europee. Sebbene il sistema bancario italiano abbia un capitale meno elevato di quello di altri paesi, la qualità del suo patrimonio di vigilanza, frutto di regole più restrittive da parte della Banca d’Italia, è certamente migliore (se non il migliore) di quello di gran parte degli altri paesi.

Risulta, altrettanto evidente, che il rilancio dell’economia passa attraverso l’aumento delle possibilità di accesso al credito da parte delle imprese, oltre che dei privati; progetti e idee innovative sono la “formula vincente” per lo sviluppo dell’economia, quindi, strettamente legati alla necessità di finanziamento.

E’ auspicabile, quindi, che il nostro Governo, insieme ad Imprese e Banche italiane, oltre che le Associazioni di Impresa ed i Confidi (rodati conoscitori degli elementi qualitativi ai fini di una corretta valutazione del merito creditizio delle imprese), concordi una “strategia tutta italiana” da presentare al prossimo G20 di novembre a Seul, con l’obiettivo di evitare che il nostro sistema creditizio venga penalizzato rispetto a quello anglosassone, più portato alla finanza, e, al tempo stesso, ottenere una diluizione dei tempi di applicazione delle nuove norme, in modo da evitare di diminuire il credito alle imprese.

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