BONFADINA, AUT-AUT DEL BROLETTO ACCORDO SUBITO O DECIDIAMO NOI marzo 2007

La Provincia dà 5 giorni a Rovato e Cazzago per stipulare la convenzione con la Bettoni Spa

Trovare un accordo con il cavatore entro cinque giorni, o l’Assessorato Provinciale all’Ambiente guidato da Enrico Mattinzoli stipulerà una convenzione d’ufficio per la Bonfadina.

E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettera arrivata ai sindaci dei Comuni di Rovato e Cazzago San Martino. Un messaggio che – al di là dei toni concilianti e in alcuni passaggi perfino colloquiali – non lascia spazio ad interpretazioni. «Nel premettere che non è mia intenzione svolgere considerazioni in ordine alla legittimità di tale atto», scrive l’assessore provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli «credo opportuno rappresentarLe che la posizione così assunta (il rifiuto di stipulare una convenzione con la Bettoni spa) rischia di costituire una vera e propria abdicazione all’essenziale ruolo che la legge assegna al Comune. Ritengo – continua la lettera – che ci sia ancora la possibilità per il Suo ente di svolgere efficacemente la propria funzione e conseguentemente Le chiedo di valutare entro il termine di cinque giorni dal ricevimento della presente la possibilità di procedere alla stipula della convenzione con la ditta richiedente». Perchè, e qui scatta l’ultimatum «in mancanza di tale riscontro la Provincia sarà costretta suo malgrado a procedere ai sensi di legge (una convenzione d’ufficio) onde evitare danni ingiusti all’impresa».

Un duro colpo per Rovato e Cazzago. Ma anche per il comitato nato per stoppare la Bonfadina. «Dando il via libera oggi» spiega il presidente Stefano Bergomi, «i cittadini potrebbero subire danni economici e ambientali ben maggiori di quelli che Mattinzoli prospetta per il cavatore. Tanto più alla luce del fatto», incalza, «che questa lettera arriva senza che lo Stato si sia ancora espresso sulla richiesta di chiarimenti di Bruxelles e senza che il Ministero dell’Ambiente abbia mai dato parere favorevole alla delibera con cui il Pirellone ritiene di aver risolto i dubbi della UE. Solleciteremo l’Europa e le istituzioni italiane affinchè si esprimano con chiarezza. Il momento della resa», conclude Bergomi, «non è ancora arrivato». Nel frattempo i Sindaci di Rovato e Cazzago hanno già incontrato gli avvocati per fare in modo che vengano aggiunte nuove motivazioni al ricorso al Tar presentato due anni fa per bloccare la cava.

(IL BS – Andrea Tortelli)

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