CRISI IDRICA: MATTINZOLI IN SENATO settembre 2005

L’Assessore interviene il 27 settembre a Roma, presso la XIII Commissione permanente del Senato
«Negli ultimi anni il fenomeno dell’emergenza idrica nei periodi estivi si sta riproponendo con sempre maggiore frequenza – ha illustrato Mattinzoli – coinvolgendo a diverso titolo ed effetto le attività che ruotano attorno all’utilizzo della risorsa idrica».

«Questo manifesta sempre più apertamente la necessità di superare l’adozione di provvedimenti provvisori e di misure tampone. E’ necessario affrontare in maniera sistematica e programmatica tale fenomeno, individuando le modalità per garantire un’azione concertata degli Enti locali e delle Autorità competenti e il giusto contemperamento dei diversi interessi in gioco. Nell’area del Lago di Garda – ha continuato Mattinzoli – gli effetti della carenza idrica risultano amplificati in ragione della forte vocazione turistica dei luoghi, producendo disagi per la maggiore richiesta di approvvigionamento idropotabile e per l’esigenza di garantire l’idoneità delle acque per la balneazione.

Ma non si può dimenticare l’attuale fabbisogno idrico richiesto dal comparto agricolo a valle del Lago e più in generale lo sfruttamento degli invasi dei laghi alpini per le esigenze produttive, particolarmente per la produzione di energia elettrica. Vi sono interessi legittimi che vanno necessariamente tenuti in debito conto, ma al tempo stesso vanno chiaramente individuate e attivamente privilegiate le priorità d’uso delle acque. La problematica – ha ribadito con forza Mattinzoli – non può essere affrontata solo in condizioni di emergenza, ma deve essere pianificata e risolta.

E se da un alto deve continuare l’azione di sensibilizzazione su un uso più consapevole e razionale della risorsa, dall’altro occorre accompagnare con adeguati strumenti normativi e finanziari un’evoluzione necessaria verso un sistema complessivo di utilizzazione dell’acqua diverso dall’attuale, che ne elimini gli sprechi e tenga conto del valore intrinseco dell’acqua attribuendone il giusto costo.

L’Assessore all’Ambiente della Provincia di Brescia sta conducendo un’indagine conoscitiva sugli usi delle acque, che sta portando all’identificazione puntuale dei prelievi di acqua superficiale e sotterranea e alla valutazione dell’incidenza delle portate di concessione in atto sul deflusso dei corpi idrici e sulla capacità di ricarica delle falde acquifere.

Il fine è evidentemente quello di verificare la sostenibilità di ulteriori prelievi emergenti nelle nuove domande di concessione, ma anche di valutare la possibile rimodulazione delle concessioni con adeguati programmi di risparmio della risorsa idrica. Accanto a questo, il ruolo della Provincia, quale soggetto coordinatore, nell’ambito della riorganizzazione del servizio idrico integrato, in attuazione con la Legge Galli, ha reso possibile un’azione sinergica nella realizzazione degli interventi non solo in campo acquedottistico, ma anche nel settore fognario – depurativo, razionalizzando l’impiego dei finanziamenti pubblici disponibili.

Come è noto tuttavia le competenze provinciali in materia di usi delle acque non consentono oggi alle Province di inquadrare totalmente i temi e le problematiche in esame, ma ritengo costituiscono una preziosa fonte informativa e un arricchimento in sede di valutazione delle soluzioni possibili.

Da qui l’esigenza che i tavoli istituzionali di coordinamento creati per il monitoraggio degli usi, per la condivisione dei risultati e per l’applicazione delle misure vedano coinvolte anche le Province e le Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale».

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