I PANIFICATORI: SIAMO CRISTIANI, BASTA LAVORARE DI DOMENICA (BSOggi – S. Salvadori) dicembre 2012

Raccolta di firme contro le aperture festive

Il presidente dell’Associazione Artigiani Enrico Mattinzoli ha deciso di appoggiare l’iniziativa di Confesercenti. Alla campagna deriscono anche le Acli provinciali.

Anche loro vogliono il riposo del settimo giorno. Anche loro vogliono una vita privata, prima ancora che sociale. E anche a dispetto della crisi, sono disposti ad avere qualche euro di meno in tasca per qualche ora di libertà in più.
Per questo il sindacato panificatori dell´Associazione artigiani ha aderito alla campagna di raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare «Libera la domenica», lanciata da Confesercenti per ridurre le aperture domenicali dei negozi.

«Il riposo domenicale è fondamentale per un lavoro come il nostro che inizia tutti i giorni alle due di notte», ha spiegato il presidente del sindacato Francesco Mensi. «Non si può solo pensare al guadagno – ha proseguito -: lavorare sette giorni su sette significa non avere più tempo per le nostre famiglie». In realtà oggi la legislazione non impone ai panettieri di lavorare anche la domenica, ma loro temono che la concorrenza con la grande distribuzione – «che non propone certamente pane artigianale come il nostro, ma che ha la forza di restare sempre aperta» – li porti a morte certa.

L´adesione dei panificatori «non è un´azione di lobbysmo e neanche vuole favorire gli introiti – ha puntualizzato il presidente dei panificatori dell´Associazione artigiani -, ma riguarda il rispetto per il lavoro autonomo e dipendente e per le nostre radici cristiane».
Alla raccolta delle firme, che ha già ricevuto la benedizione della Cei, parteciperanno anche le Acli provinciali. «Non si tratta di una battaglia solo religiosa, ma soprattutto umana: dobbiamo tornare alla distinzione fra il tempo dedicato al lavoro e quello sacrosanto del riposo», ha detto il presidente provinciale delle Acli Roberto Rossini.

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