INTERNAZIONALIZZAZIONE E IMPRESE ARTIGIANE, POLEMICHE E POSSIBILI SOLUZIONI (GdBrescia) novembre 2014

Opportunita’ export

«Nel Bresciano – ha ricordato il presidente Mattinzoli – ci sono aziende di grande qualità, con una forte capacità di produzione. Le possibilità, per quanto riguarda l’export, ci sono e sono interessanti»

«Internazionalizzazione per le imprese artigiane», questo il titolo del convegno organizzato da Associazione Artigiani e ProBrixia (Azienda speciale della Camera di Commercio) nei giorni scorsi. Diversi i temi che sono stati affrontati: dal «gap» linguistico alla difficoltà a promuoversi sui mercati esteri, dai problemi nel trovare corrispondenti e consulenti sul posto al selezionare le imprese omologhe in altri Paesi, anche extra euopei.

E ancora, dalla necessità di garanzie alle indagini di mercato, dalle risposte chiare agli appuntamenti prefissati e certi. Cioè i diversi motivi che spesso bloccano le Pmi bresciane nel rapportarsi con le potenzialità dei mercati esteri. Punto della serata, illustrare alle aziende i corretti orientamenti, vantaggi e svantaggi della scelta di lavorare all’estero. I lavori sono stati aperti da Enrico Mattinzoli, presidente di Associazione Artigiani e sono poi intervenuti Massimo Ziletti, direttore di ProBrixia e Rima Bahliss, responsabile delle missioni all’estero. Sono state illustrate le proposte e le iniziative di Camera di Commercio per la promozione e organizzazione di fiere, missioni, incoming e seminari di formazione all’export.

«Nel Bresciano – ha ricordato il presidente Mattinzoli – ci sono aziende di grande qualità, con una forte capacità di produzione. Le possibilità, per quanto riguarda l’export, ci sono e sono interessanti. Il tentativo è creare un percorso che mostri come sia possibile portare le proprie merci in un mercato più ampio, oltre i confini e vedere successivamente, quali sono le possibilità di aggregare le forze, per conoscere chi all’estero ha le stesse necessità e creare una sinergia vincente, che consente anche di dividere le spese. Credo sia sempre più necessario lavorare sulla qualità e soprattutto “fare rete”».

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