Anche le Organizzazioni di Categoria dovrebbero fare autocritica.Forse è mancato a Brescia un pensatoio in cui politica e imprese sappiano sviluppare e approfondire seriamente progetti e iniziative
Fa comodo, soprattutto ai professionisti della critica, addossare le colpe di ogni male ai politici di turno. La politica non è esente da responsabiltà e la disastrosa situazione che il Paese si trova ad affrontare non è certo frutto di scelte illuminate e lungimiranti del passato.
In tema di scelte, gli esempi di sperpero di denaro pubblico sono un fenomeno diffuso che trova terreno fertile anche nella nostra laboriosa, ma non sempre attenta Brescia e dove la politica non è la sola responsabile.
Il riferimento è alle innumerevoli iniziative intrasprese in questi anni con i quattrini delle imprese di cui la Fiera di Brescia ne è, tra i tanti, l’esempio emblematico e dove oggi a stento si riesce a riconoscerne i responsabili dei non certo entusiasmanti risultati.
Ma se le risorse bruciate sono oramai inesorabilmente perse e se è più importante costriure il futuro piuttosto che recriminare sul passato, è altrettanto vero che cambiando gli uomini ma mantenendo le stesse logiche e metodi, i risultati rischiano di rimanere invariati.
Forse è mancato a Brescia (e tutt’ora non ne vedo traccia), un pensatoio in cui politica e imprese sappiano sviluppare e approfondire seriamente progetti e iniziative prima ancora di generarli, in grado di valutare priorità e risorse per realizzarli, che abbia l’ambizione di aggregare abbandonando velleità del passato con lucidità e realismo.
Enrico Mattinzoli (13.06.2015)