Abusivismo
LA PREMESSA
Dall’ultima indagine prodotta dal Centro Studi Lino Angelo Poisa, nella sola provincia di Brescia sono circa 14mila coloro che esercitano abusivamente e sotto forma di “Concorrenza Sleale” un’attività artigiana.
L’attuale Normativa non risulta essere efficace nell’attività di repressione del fenomeno.
I danni per la collettività sono ingenti non solo dal punto di vista Erariale e Previdenziale, ma in particolare per la mancanza di qualsiasi tipo di garanzia sulla qualità del servizio svolto dal lavoratore abusivo che opera nel sommerso e quindi svincolato da ogni tipo di controllo rispetto alle aziende regolarmente iscritte all’Albo e assoggettate a regolari aggiornamenti e verifiche di qualità
LE PROPOSTE
Sanzioni fino da € 2mila a € 20mila per l’esercizio abusivo dell’attività, e reclusione fino a 2 anni in caso di lesioni ai beneficiari del servizio abusivo.
La Norma dovrà prevedere oltre le sanzioni penali, anche il sequestro degli strumenti utilizzati per l’esercizio dell’attività siano essi Mobili o Immobili, oltre alla sospensione e successivo ritiro, in caso di recidiva, della patente di guida laddove il soggetto abusivo utilizzi un mezzo per il trasporto di persone.
Le sanzioni andranno estese anche a coloro che, come prestanome certifichino l’attività svolta dall’Abusivo.
Le funzioni sanzionatorie andrebbero assegnate a specifiche Commissioni Provinciali dell’Artigianato costituite presso le C.C.I.A.A. da rappresentanze delle Organizzazioni di Categoria dell’Artigianato presenti sul territorio provinciale affiancati da personale dell’Ente Camerale.
Le suddette Commissioni avranno poi il compito di segnalare agli Organi Competenti: Agenzia delle Entrate, INPS,INAIL, ASST, Guardia di Finanza e Comuni la specifica delle violazioni accertate per gli atti di loro competenza.