RAFFORZARE LA RAPPRESENTATIVITÀ (E. Mattinzoli)

Dalla fine degli anni 80 del secolo scorso si è assistito ad un progressivo indebolimento della rappresentanza e al tempo stesso rappresentatività delle Organizzazioni di Categoria

Il venir meno del collateralismo dai Partiti Politici che dal dopo guerra e per circa 40 anni ha caratterizzato, tranne qualche rarissimo caso, la maggioranza degli Organismi di rappresentanza sia dei lavoratori dipendenti che quelli autonomi, ha modificato profondamente le strutture interne delle Organizzazioni oltre che le modalità di adesione alle stesse.

Se dal punto di vista della crescita, una pluralità di rappresentanze è stata sinonimo di competitività e quindi di continua ricerca di miglioramento della qualità e quantità dell’offerta dei servizi, quale mezzo attrattivo, dall’altra l’effetto collateralismo vede nella frammentazione la sua più deleteria declinazione.

Non ultima per importanza, quale probabile causa dell’indebolimento della rappresentatività, è da ricercare nell’evidente declino ed impoverimento delle idee di un Paese che non riesce ad esprimere una classe dirigente preparata, non tanto per la carenza di intelligenze, ma per l’ormai comune metodo di rappresentanza, anche politica, che vede il prevalere delle grida, il trionfo del banale, rispetto al pensiero e alla programmazione a lungo termine.

E’ in questo quadro che l’Associazione Artigiani dovrà continuare nel difficile percorso da tempo intrapreso, volto ad attuare una politica di aggregazione della rappresentanza.

L’adesione associativa è oggi, un’adesione “di scopo”, temporanea, in funzione di una convenienza o necessità immediata, venendo meno l’adesione idealistica o corporativa del passato.

Già alcune storiche Organizzazioni a Brescia iniziano a sentire l’insostenibile peso di una “rappresentanza senza rappresentati”, che grazie ad un sistema oscuro quanto inconsapevole di prelievo delle quote associative, riuscirà a sopravvivere sino a quando, qualche Tribunale (la storia lo ha già fatto) non ne decreterà la fine.

Sarà quindi questa la grande sfida che attende nei prossimi anni le varie rappresentanze del lavoro autonomo, un nuovo modello che sappia coniugare servizi di grande qualità e specializzazione, con una Azione Federata e quindi più autorevole di tutte le rappresentanze, che sappia incidere nelle scelte della politica attraverso programmi e progetti a lungo termine.

La nostra Associazione, già negli ultimi anni e in vista di un progetto federativo, ha saputo sacrificare spazi (non ruoli) al fine di abbassare la conflittualità, tracciando la strada di un cammino sicuramente non facile ma certamente necessario, pena la definitiva evanescenza della rappresentatività del lavoro autonomo.

 

 

 

Enrico Giorgio Mattinzoli

 

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