UN LABORATORIO PER DARE LA CACCIA AI MICROINQUINANTI ottobre 2004

Inaugurazione del nuovo laboratorio dell’Arpa
I dati “caldi” su diossine e Pcb nella zona a sud della Caffaro, saranno “banco di prova” ufficiale per il debutto del nuovo laboratorio microinquinanti dell’Arpa Lombardia. Una struttura d’avanguardia, questa, in via Cantore 20, dotata di sperimentazioni ipertecnologiche.

“Farà scuola”. “Diventerà un riferimento per l’analisi sull’intero territorio regionale. Servirà anche Milano che, per ora, non ne dispone”. Così ieri l’hanno presentata i vertici dell’Azienda regionale protezione ambiente, il direttore del dipartimento bresciano Luigi Filini e il direttore di Arpa Lombardia Giuseppe Zavaglio.

Al “battesimo” presenti, inoltre il sindaco Corsini, gli assessori all’ambiente Ettore Brunelli (Comune) ed Enrico Mattinzoli (Provincia) – e le Forze dell’Ordine, con cui l’Arpa collabora. A testimonianza di un “progetto condiviso, voluto oltre che da Arpa Lombardia, da Regione, Provincia, Comune – spiega Filippini -. Ma anche Università Statale di Brescia, che ha messo a disposizione un macchinario in comodato d’uso”. Possibile, così, la messa a punto di sofisticati accertamenti: è il caso dell’analisi di diossine ad alta risoluzione, un servizio finora non erogato da alcun ente pubblico regionale. “Con un risparmio – precisa Zavaglio – di qualche centinaia di milioni”.

Ma non solo diossine e Pcb finiranno nel mirino del laboratorio. Sotto la lente di ingrandimento anche metalli in tracce, solventi, o, grazie a uno spettrometro Icp-Ms, metalli in soluzioni acquose. Apparecchi con cui si opererà su ogni matrice ambientale, con screening di materiali dispersi in aria, falde acquifere superficiali e sotterranee, suolo.

«Un input – aggiunge Mattinzoli – per un modo di fare impresa volto allo sviluppo sostenibile». Per il laboratorio, la cui nascita era prevista già nel ’93 a fianco del termoutilizzatore, la Regione ha stanziato al Comune, perché acquistasse macchinari da destinare all’Arpa in comodato d’uso, 750mila Euro. Alla Provincia, invece, è toccata la predisposizione dei locali.

(Beatrice Raspa)

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